Tuesday, November 12, 2013

Con i mezzi pubblici a Londra arrivi dovunque.

Se uno paragona il trasporto pubblico di Londra con quello di Roma non e' che ci sia molto da discutere. Il livello della sfida e' il treno monorotaia cinese da 300 km/h contro la carrozza ottocentesca a 4 cavalli. Davide contro un Golia incaprettato.

Tuttavia i mezzi inglesi presentano le loro asperita'. Tralasciando il diabolico sistema delle paline con le lettere - immaginarsi la miseria di cercare la fermata giusta sotto l'acqua, a due gradi sotto zero, per poi vedere il proprio autobus passare...nella corsia opposta, visto che qui guidano a sinistra - una delle trappole peggiori che ti si presentano e' l'interruzione della corsa. Alla fermata x. Just because.

In pratica, lo user journey e' il seguente:

GIORNO: ricerca della fermata in condizioni metereologiche miserabili (a quello non si sfugge senno' non e' londra), vento e pioggia orizzontale al suolo (tu piu' bagnato del tuo ombrello) nel 50% dei casi. Autobus arriva a tutta birra rischiando di fare una strage, entri, trovi il tuo posto, rifiati e ti disponi a questi 30 minuti all'asciutto (si fa per dire). Dieci minuti e una voce dall'alto (non il buon dio, ma in genere un autista pakistano e scoglionato il cui accento lo rende vagamente piu' comprensibile di un libanese ubriaco che parla sott'acqua) annuncia che la prossima e' l'ultima fermata, l'autobus si ferma li'. Ora, a parte lo scorno di abbandonare la propria postazione al si fa per dire asciutto, una domanda sorge cristallina e spontanea: dove cazzo sono?!? perche' se so che un autobus va da A a B in mezz'ora, non e' che abbia l'interesse a tracciare il mio percorso fermata dopo fermata. dunque fermata in punto non noto (spesso), in attesa che un autobus della stessa linea passi e ci prenda per portarci poi al prossimo punto in cui la corsa si interrompera'.

NOTTE: leggi sopra, ma aggiungi il buio, le linee notturne, i circa 2 gradi celsius, l'accento pakistano impastato di sonno, e due birre. Almeno.

Il virus delle corsa interrotta e' come la malaria: rimane li' dormiente e quando meno te lo aspetti coplisce - ma sempre quando hai una fretta del porco o stai dormendo in piedi e fuori pure i pinguini si lamentano per il freddo. Nessuna linea ne e' immune.

Come disse un passeggero con problemi di deambulazione alla seconda interruzione di corsa sulla stessa linea (il 24):
"this is no way to treat passengers!"
"we're not passengers, we're customers" risponde una signora.
E lui: "we're not customers. we're kettle".

In attesa della prossima corsa.




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